Per riferirci a qualcosa di molto "semplice" talvolta usiamo l'espressione "facile come bere un bicchiere d'acqua". Ma raggiungere un oggetto con l'arto superiore è veramente una azione così banale? Se analizziamo sia pure sommariamente i principali processi neurofisiologici coinvolti in un simile gesto, dobbiamo convenire che la naturalezza con cui eseguiamo questo movimento rappresenta in realtà il risultato utile finale di funzioni straordinariamente complesse: la vista infatti si deve trasformare in appropriate informazioni somestesiche (corporee) perché i nostri sistemi di moto siano messi nelle condizioni di afferrare il bersaglio con sicurezza. Il "dialogo" tra vista e somestesi può essere ostacolato...